Quello che abbiamo di più caro
Mentre tutti sono lì a bocca aperta, con gli occhi spalancati, in un ascolto attentissimo, in un silenzio che faceva ancor di più emergere la forza del suo grido, improvvisamente Giovanni si azzittisce. E il suo sguardo, normalmente rivolto a ciascuno dei presenti, lo ritroviamo a fissare intensamente la figura di un uomo - un uomo giovane, un trentenne - (...)
È sempre necessario approfondire il giudizio della piena corrispondenza ritrovata nel momento dell’incontro con Gesù e continuamente sperimentata nel rapporto con Lui. Riprendiamo questo brano della relazione di Nicolino al nostro XVII Convegno, perché ci conduca a verificare in noi l’esperienza di quella Presenza che investe e colpisce il cuore, facendolo emergere nel suo battito originale e nella sua attesa (...)
Ci troviamo sull’altra riva del mare di Galilea, detto anche di Tiberiade. Ci viene riferito dal Vangelo che lo seguiva molta folla, anche per i molti segni che egli operava soprattutto sugli infermi. Ad un certo punto Gesù, fermandosi e alzando lo sguardo, si accorge di questa moltitudine di persone che lo segue e che gli va incontro. “Ed ebbe (...)
C’è un atteggiamento adeguato alla natura stessa dell’umano e del cuore che permette di sorprendere e sentire sempre - in tutta la sua chiarezza e vastità e sempre al fondo di noi stessi – l’assoluta esigenza che siamo, l’assoluto bisogno che siamo… Ed è l’unico atteggiamento adeguato – razionalmente adeguato – non solo per sentire e far emergere tutto il (...)
Altre volte avevano sentito parlare Gesù di una sua partenza, di un suo distacco da loro. Spesso riferito come un distacco tragico e doloroso - che anticipava la sua messa a morte e tutto il momento tragico che sarà la sua passione. Ma nessuno aveva mai osato affondare di più sulla realtà di quelle sue parole. Ora è arrivato il (...)