nel frammento

NUMERO 3 / ANNO 2024

PER LO CUI CALDO...

di Barbara Braconi

Pensavano che condannandolo a morte, avrebbero messo per sempre a tacere Gesù e tutto sarebbe finito lì. I capi degli anziani si trovano invece a fare i conti con una Presenza che li supera, che continua a parlare e ad agire attraverso i Suoi.

Dopo aver guarito uno storpio alla porta Bella del tempio, Pietro e Giovanni vengono portati davanti al sinedrio. Visto l’entusiasmo del popolo e le numerose e continue conversioni, gli anziani e i capi del popolo, irritati (sottolineano gli Atti degli Apostoli), vogliono interrogarli. Di fronte alla franchezza mostrata da persone semplici e senza istruzione quali erano Pietro e Giovanni, i saccenti non sanno cosa replicare. Non potendo negare l’evidenza della guarigione dello storpio e la diffusione della notizia in tutta Gerusalemme, decidono di ordinare con minacce agli apostoli di non parlare più nel nome di Gesù.

È in questo momento che Pietro e Giovanni replicano: “Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi piuttosto che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4, 19-20).

Non è il temperamento a determinare la risposta degli apostoli, ma la potenza di un Avvenimento che non possono contenere. “C’è un fatto indiscutibile: quegli uomini non riescono a parlare d’altro. Non riescono più a stare lontano da Lui. E non riescono a tacitare la sua presenza. Anche qui come facciamo a non sentire la contemporaneità con questa esperienza nella memoria di quanto accaduto a noi nell’impatto e nell’incontro con la compagnia? Ci fu un irrefrenabile passaparola che coinvolse la vita di una piazza intera nella nostra città. A chiunque si faceva la proposta di questo incontro, pari a quella che ascoltiamo nel Vangelo da parte dei primi uomini incontrati da Gesù” (Nicolino Pompei, Mi sei scoppiato dentro al cuore). Quando ci si ritrova nella stessa esperienza di Pietro e Giovanni che non possono tacere quello che hanno visto e ascoltato? Quando si vede e si ascolta “qualcosa” che non si può trattenere solo per sé. Quell’amore che si raccese nel ventre di Maria, per lo cui caldo è germinato il fiore della schiera dei santi è la fonte continua della vita della Chiesa e della nostra compagnia in essa. “‹‹Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo…››: ecco tutta la nostra passione per la vita, l’umano, la felicità di ogni uomo, ed ecco il valore della nostra viva, accesa, operosa ed operativa presenza e mobilitazione dentro la vita degli uomini” (Nicolino Pompei, La Felicità in Persona). Da questa esperienza continua a nascere, da trentaquattro anni, anche il nostro Convegno come il nostro stesso cammino, la nostra stessa compagnia… la Sua Vita nella nostra vita.

Barbara Braconi

UN’ALBA NUOVA SORGE ALL’ORIZZONTE

Editoriale
di Barbara Braconi

Nell’esperienza di un grande amore DIVENTA AVVENIMENTO NEL SUO AMBITO

Ognuno di noi, si ritrova a scrivere lettere o messaggi a Nicolino, o ad altri amici della Compagnia, per il desiderio di consegnare il proprio cuore e condividere quanto sta imparando, il proprio sguardo e il proprio giudizio rispetto a un fatto vissuto o a un momento attraversato… sempre nella certezza di essere accolti, di essere portati nella preghiera e di essere sostenuti dall’insegnamento e dalla testimonianza del nostro carisma.

RAGAZZI DELLA VILLETTA ACCANTO

Tragedie che ci riguardano profondamente
di Barbara Braconi

Non ci sono particolari situazioni di disagio familiare o sociale a cui poter attribuire la colpa dei tragici fatti accaduti in normali paesi del benestante Nord Italia in quest’ultimo agosto. Perché, allora, un ragazzo di diciassette anni ha sterminato la sua famiglia e una giovane ventunenne ha ucciso e seppellito in giardino i due figli appena partoriti? Sono fatti accaduti nella villetta “accanto alla nostra”. Non possono non interrogarci, non possono non metterci in crisi.

RIEMPIO IL TEMPO MA NON COLMO IL VUOTO

Un’eco dell’incontro di apertura
di Roberto Andreucci

Sulla provocazione tematica dell’Avvenimento in piazza 2024 si è svolto l’incontro di apertura di questo evento con l’intervento di Nicolino Pompei in videocollegamento e la testimonianza di alcuni amici. Pubblichiamo un’eco di questo incontro.

AH! COME COLMARLO, QUESTO ABISSO DELLA VITA?

Riflessioni sul tema della violenza digitale
di Simona Cursale

Durante l’Avvenimento in piazza, come redazione di Nel frammento, abbiamo proposto un incontro sulla recente pubblicazione della Dignitas infinita attraverso delle testimonianze che approfondissero alcuni dei temi trattati. In qualità di docente in un Liceo Artistico, mi è stato chiesto di portare il mio contributo sul cosiddetto tema della “violenza digitale”.

NON RIESCONO A TACITARE LA SUA PRESENZA

Brano di Nicolino Pompei tratto dal libro “Mi sei scoppiato dentro al cuore”

NON BISOGNA MORIRE PER RISORGERE, SI RISORGE PURE IN VITA

La storia semplice, umana e sorprendente di Franco Di Nucci
di Elisabetta Massa

La commovente testimonianza di Franco - responsabile della Comunità Educante Carcerati “Santi Pietro e Paolo” che accompagna giovani e meno giovani nel loro percorso di riabilitazione - ha mostrato che Dio non si scandalizza della nostra miseria, non censura, non allontana, ma accoglie, sempre e comunque, nonostante i nostri pensieri, la nostra misura, le nostre reazioni e che un incontro può davvero cambiare la vita, per la fede di un istante.

PIÙ ALTO, VERSO L’ULTIMA SALUTE

L’ultimo canto del Paradiso
di don Armando Moriconi

Il Catechismo della Chiesa Cattolica comincia con queste parole: “Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l’uomo e soltanto in Dio l’uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa”. Gli uomini del Medioevo lo chiamavano desiderium naturale videndi Deum. Per questo desiderio viviamo, ci muoviamo, ci mettiamo in cammino. Per questo Dante decide nel suo cuore di intraprendere il santo viaggio.

SEGNI DI SICURA SPERANZA

Simboli e segni del Giubileo 2025
di Barbara Braconi

Termini come giubileo e indulgenza sono ormai sconosciuti ed estranei ai più. Eppure, il bisogno di Misericordia urge in ciascuno. La mostra che presenteremo al nostro 34° Convegno e che poi sarà itinerante in tante diocesi e parrocchie durante tutto l’Anno Santo 2025, è stata pensata come un aiuto a scoprire l’esigenza che tutti abbiamo di un evento di Grazia come il Giubileo e il profondo nesso tra questo appuntamento e il nostro bisogno di essere felici. In questo articolo ci soffermiamo particolarmente su alcuni simboli e segni del Giubileo della Speranza che anche nella mostra proponiamo.

LO STUPORE DELL’ISTANTE

Nell’esperienza dell’Impressionismo
di Simona Cursale

Molte sono state le celebrazioni vissute in occasione dei centocinquanta anni dalla prima mostra impressionista, avvenuta nel 1874 nello studio del fotografo Nadar. Non è questo che però ci ha spinto a pensare una mostra al nostro imminente 34° Convegno, ma il voler scoprire cosa c’è dietro l’interesse e lo stupore che un frammento di realtà naturale o urbana ha generato in questi pittori, tanto da avere l’esigenza di fissarlo rapidamente su di una tela, nel tempo di un istante.

UN’ESPERIENZA IMPAREGGIABILE!

a cura di Luca Maurizi

L’eco delle testimonianze vissute durante la Vacanza Studenti 2024 di quattro giovani amici, universitari e lavoratori, che ci hanno mostrato, nella carne, l’impareggiabilità di vita che continuano a sperimentare vivendo il nostro cammino.

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