“Oggi, in Italia, si celebra la Giornata per la Vita, sul tema «La forza della vita ci sorprende». Mi unisco ai Vescovi italiani nell’auspicare il superamento di visioni ideologiche per riscoprire che ogni vita umana, anche quella più segnata da limiti, ha un valore immenso ed è capace di donare qualcosa agli altri”.
Sono state queste le parole semplici ed efficaci di Papa Francesco all’Angelus del 4 febbraio.
Se c’è una vita che ci sorprende continuamente, sicuramente è quella del nostro carissimo Pietro che proprio in questi giorni ha subito un ulteriore e delicatissimo intervento chirurgico. Lui continua a stupirci perché riesce a scombussolare qualsiasi previsione o calcolo medico-scientifico… ma anche perché, con tutta la sua umanità, ci insegna, come sanno fare i “piccoli”, quello che (seppur continuando a vivere momenti di sofferenza e di paura) dice il salmista: “Anche se dovessi camminare per una valle oscura non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”.
Pubblichiamo la testimonianza dei suoi genitori, Marco e Maria, in occasione del nostro 23° Convegno. E anche 2 articoli che raccontano la loro storia in Nel Frammento
L'amicizia con Marco e Maria, nel cammino particolarmente con il nostro piccolo grande Pietro, ci rende evidente l’esperienza che Nicolino descrive nel suo intervento “Sono Io, non abbiate paura!”, in cui medita sulla circostanza in cui gli apostoli, mentre si trovano di notte con la loro barca, vengono colpiti da un’improvvisa tempesta, con un vento fortissimo che agita le acque a tal punto da provocare delle onde che si abbattono sulla barca rischiando di ribaltarla.
“C’è il serio rischio di cadere in acqua e di affogare. È buio, il mare è sempre più agitato, la barca è alla mercé delle onde e Gesù non è presente. C’è anche il vano tentativo di remare per cercare di non ribaltarsi e arrivare con le proprie forze all’altra riva. Ma non ce la fanno, perdono sempre più il controllo e si sentono in preda allo smarrimento, all’angoscia e alla paura. È perfettamente descritta l’esperienza del nostro umano quando si trova a vivere il mare tempestoso del rapporto con la realtà, dei drammatici flutti che spesso ci investono e si abbattono su di noi attraverso le circostanze che ci accadono. Ma dal di dentro di questa furiosa tempesta appare la presenza di Gesù che viene loro incontro, che cammina verso di loro camminando sopra le acque tempestose. Non lo riconoscono subito e questo genera in loro un ulteriore senso di paura. Ma Gesù si avvicina e gli dice: sono io, non sono un fantasma, sono proprio io, non temete. «Sono io, non abbiate paura »: è l’affermazione più attesa dal cuore di un uomo che vive l’esperienza drammatica della realtà. È ciò che abbiamo sempre bisogno di incontrare e di ascoltare in ogni istante della nostra vita. Abbiamo bisogno di sentirla presente e viva in ogni momento, in ogni ora del nostro procedere esistenziale. Sentirla presente e viva dentro quelle circostanze drammatiche in cui la nostra vita si imbatte e che sono molto spesso più gravi della realtà di una barca in balia delle onde. Dove verifichiamo l’inutilità e l’inadeguatezza di tutti i nostri tentativi o delle nostre presunte capacità, come emerge evidente nell’esperienza di quel remare inutile ed inefficace degli apostoli. «Sono io, non temete ». Ecco quello che abbiamo bisogno di incontrare, di sentire e di vedere, come un bambino perso, smarrito e pieno di paura ha bisogno di sentire la voce della mamma e poi di vedere la sua presenza che gli viene incontro per stringerlo forte a sé. Non cambiano le circostanze, non diminuisce il dramma, non si placa la furia delle onde che si abbattono sulla vita. Ma il nostro cuore sente di essere dentro una presa e un abbraccio più forte dei flutti e dei venti contrari, che lo rendono certo e capace di poter camminare e affrontare tutto. È semplicemente l’esperienza di come Gesù è sempre presente e non ci abbandona mai. Non ci lascia mai soli, in balia dei flutti impetuosi e dei nostri fallimentari tentativi personali. Tentativi che mostrano sempre, non solo la loro incapacità, ma anche di aggravare ulteriormente il nostro stato di paura e di angoscia. È sempre presente e, se lo lasciamo entrare, si mostra sempre più forte di tutto quello che incombe su di noi. Quell’esperienza di buio e di tenebre, quel profondo stato di paura e di angoscia che così spesso ci assedia dappertutto, quella paura di non farcela, di cadere, di affogare, quella paura di affrontare la vita per quella che è, di rapportarsi con la realtà per quella che è, solo nella presenza e nella compagnia di Gesù che cammina con noi, trovano la loro unica e reale capacità di affronto e di vittoria. Dal di dentro di ogni momento della nostra vita, anche il più drammatico, possiamo incontrare e ascoltare la presenza di Gesù che ci dice ciò che è impossibile che qualcun altro possa dirci: sono io, non temere, io ho vinto tutto quello che ti vince, non avere più paura. Solo tu, o Gesù, puoi dire alla nostra vita non avere più paura, perché solo tu sei Dio, solo tu sei la resurrezione e la vita e quindi la vittoria su tutto ciò che ci vince, su tutto ciò da cui la nostra vita, senza di te, sarebbe definitivamente soggiogata e vinta".
Ti ho amato di un amore eterno
Nel Frammento anno 2019 n.1
Ciò che rende il nostro cuore lieto è la presenza di Cristo risorto
Nel Frammento anno 2021 n.2