Da giovedì scorso 18 ottobre fortissime piogge si sono ininterrottamente riversate su Lourdes, uno tra i più importanti santuari mariani, finché in qualche giorno l’acqua ha ricoperto per oltre un metro tutto il paese, particolarmente la zona del santuario anche a causa dell’esondazione del fiume Gave che scorre proprio davanti alla Grotta di Massabielle.
Molti alberghi sono stati costretti a chiudere per l’impraticabilità e 500 pellegrini sono stati evacuati per esigenze di sicurezza.
La situazione pian piano sembra tornare alla normalità: il fiume Gave, che ha inondato alcune aree del santuario, sta tornando a livelli standard e non vi sono feriti. Il santuario riaprirà tra martedì e mercoledì della prossima settimana, non appena saranno concluse le operazioni di pompaggio, pulizia e restauro.
Ma quei momenti di pioggia abbondantissima hanno provocato sgomento nei pellegrini e in tutti coloro che abitano a Lourdes non solo per l’incolumità e la sicurezza di ciascuno ma anche per la paura che qualcosa potesse andare distrutto e per la stessa Grotta, dove è presente la statua della Madonna così come Bernardette la descrisse nell’apparizione e che raccoglie centinaia di migliaia di pellegrini ogni anno.
Questa circostanza è un’occasione per ricomprendere e riapprezzare il grande dono di un luogo “santo” come quello di Lourdes per le apparizioni mariane di oltre 150 anni fa ma anche perché da allora esso è stato ed è ancora oggi una costante occasione per la conversione del cuore di tutti gli uomini ed una provocazione anche per i non credenti.
Ci uniamo alle preghiere di tutti, a partire da quella di Benedetto XVI che oggi all’Angelus ha ricordato quanto è accaduto a Lourdes ed affidiamo a Maria particolarmente questo luogo di fede e tutti i pellegrini.
Abbiamo scritto un breve messaggio ai sacerdoti italiani che vivono a Lourdes e che negli ultimi anni ci hanno accolto e accompagnato nei nostri pellegrinaggi per esprimere loro tutta la nostra Comunione in questo momento di prova, e abbiamo ricevuto da parte loro questa struggente risposta del 20 ottobre che pubblichiamo:
Carissimi, grazie per esserci vicini in questo momento di dolore e di smarrimento. Oggi, guardando dall'alto lo spazio davanti alla Grotta, coperto da un metro e mezzo di acqua fangosa, non ho potuto trattenere le lacrime. I pellegrini sono desolati. Non so quando potremo tornare alla normalità. Cerchiamo di capire quello che la Madonna vuole dirci anche attraverso questa catastrofe. L'inizio dell'anno della fede ci chiede di accogliere la volontà di Dio espressa anche da questi eventi umanamente molto dolorosi.
Preghiamo perchè anche da questo dolore la Madonna ci aiuti ad approfondire e vivere una fede più solida e illuminata.
Appena potrò tornare alla Grotta, porterò la vostra preghiera e la vostra presenza.
Un forte abbraccio.
P. Palmiro