Sono molti i giovani santi che, con la loro stessa vita, mostrano “il volto più bello non solo della Chiesa ma della stessa umanità”, come scrive Papa Francesco nell’enciclica Gaudete et exsultate. Dalla provocazione del Sinodo sui giovani del 2018, ne è nata una mostra che ci fa incontrare nove ragazzi vissuti in periodi storici e condizioni molto diversi, uniti però dallo stesso amore a Cristo e dall’evidenza che seguire Lui fa ritrovare “più vivi, più umani” (Ibi). Seppur ancora molto giovani (alcuni di essi nemmeno ventenni), sono tutti testimoni di una maturità e di una pienezza di fede e di vita eccezionali.
La vivezza di questi ragazzi si è nuovamente mostrata in modo sorprendente e imprevisto attraverso l’incontro tra alcuni amici (davvero oramai divenuti tali) di Varese e la nostra Compagnia. Un messaggio in segreteria telefonica di qualche tempo fa, il risentirci per capire la loro richiesta, il cammino intrapreso nei mesi successivi, ci ha permesso di vivere un bellissimo cammino insieme a questi santi giovani perché si potesse, attraverso di loro, sorprendere e godere di un’amicizia davvero impensabile tra delle realtà sconosciute.
Da questa iniziativa della Grazia, abbiamo continuato a dialogare insieme sulla possibilità di allestire la mostra in quel di Varese, giungendo ad un evento che ha visto protagoniste quattordici realtà locali che collaborano “Insieme per la Vita” e Fides Vita.
Dal 15 al 23 aprile, presso il bellissimo Battistero S. Giovanni Battista di Varese, c’è stata l’esposizione della mostra alla presenza di Mons. Panighetti ed un incontro di presentazione tenuto da alcuni dei curatori che sono partiti dalle Marche sabato 15 aprile.
Gli intrecci di conoscenze, di rapporti già presenti da anni - senza saperlo in precedenza ma continuando a scoprirlo nel cammino (dal fatto che Mons. Panighetti avesse sposato una coppia di nostri amici di Milano che ci hanno raggiunto il giorno dell’inaugurazione per poter vivere anche con lui un bellissimo saluto, al fatto che Daniela, muovendosi per vivere l’incontro di presentazione, avesse contattato una signora di Varese conosciuta ben vent’anni prima in una vacanza estiva della stessa nelle Marche e approfittando dell’occasione per favorire un saluto di persona -, sono stati la conferma che il Signore è l’eterno lavoratore, che ci precede e ci accompagna sempre, che ci sorprende con la Sua grazia e ci dona ben più di quanto ciascuno di noi possa sperare.
Sono stati due giorni di conoscenza, di convivialità, di testimonianza vicendevole, di simpatia e condivisione che ci hanno superato. La bellezza di questo incontro vissuto insieme agli amici di Varese, la responsabilità per la chiamata a portarLo nel mondo anche attraverso questo “luogo” delle mostre, la gioia di esserci scoperti amici, per primi innanzitutto noi che siamo partiti per andare a Varese, nella Sua predilezione a ciascuno, sono stati e sono ancora oggi motivo di gratitudine e di commozione per l’operare della Sua grazia, nella domanda continua a lasciarLo ad operare in noi, anche attraverso la novità di questa amicizia.
Siamo certi che con Giuseppe, Rosi, Gianni e tanti altri amici varesini ci potranno essere ancora occasioni simili per poter testimoniare quanto stare con Lui rende “più vivi, più umani”.
Per approfondire alcuni santi giovani presenti nella mostra: