NUMERO 5 / ANNO 2014
Ben centrati sull’Essenziale
In queste settimane mi sono ritrovata spessissimo a riconfrontarmi con la domanda: “Ma cos’è essenziale per me?”. Spontaneamente rispondo Gesù Cristo, naturalmente dico che Lui è ciò che ho di più caro nella mia vita, ma i fatti mostrano che non è così e vederlo è già una possibilità di cambiamento. Nel nuovo lavoro che mi ritrovo a vivere e che mi richiede molto più impegno rispetto al precedente, mi sorprendo spesso persa nelle cose da fare e in affanno per il tempo che sembra sempre insufficiente. Proprio qualche giorno fa mi è accaduto di guardarmi in un momento normalissimo e di accorgermi che mancavano due minuti all’inizio della Messa che volevo vivere e ancora ero dentro la scuola a trafficare con vari fogli da appendere in bacheca per delle comunicazioni alle famiglie. È stato un particolare in cui ho colto che lì avevo fatto diventare essenziale finire quel lavoro come avevo stabilito io e, pur potendo appendere quei fogli un’ora dopo senza arrecare danno a nessuno, stavo continuando a rimandare l’uscita per andare a vivere la Messa. È stato un momento in cui ho sofferto per aver sostituito l’Essenziale con ciò che io stabilisco essenziale. E sono corsa a Messa chiedendo perdono e più consapevole del mio bisogno di questo misterioso incontro fra la mia povertà e la Sua grandezza – come dice una preghiera stupenda riprendendo la quale Nicolino ci diceva qualche anno fa: “«Accogli Signore i nostri doni in questo misterioso incontro fra la nostra povertà e la tua grandezza. Noi ti offriamo le cose che ci hai dato e tu donaci in cambio Te stesso». Che sia la nostra domanda, vissuta come un mendicante, come un povero di spirito che non attende altro e non è spalancato ad altro che all’infinita presenza di Dio. La domanda di un uomo che sa che tutte le cose non solo non bastano al cuore, ma non ci sono perché bastino al cuore. Per questo la Chiesa ci fa pregare così: Tutto quello che ci hai dato, tutto quello che abbiamo e viviamo, noi te lo offriamo o Signore, perché tu ci dia Ciò che è veramente decisivo alla vita e corrispondente al nostro cuore assetato d’Infinito: cioè Te stesso. La vita con tutto il flusso di rapporti, circostanze, fattori e cose, c’è per incontrare Cristo, per guadagnare Cristo e lasciarsi corrispondere dal Suo amore infinito”. Non serve disperdersi in tante cose secondarie e superflue – ha richiamato Papa Francesco ai Vescovi il 14 ottobre 2013 – ma concentrarsi sulla realtà fondamentale che è l’incontro con Cristo, con la Sua misericordia, con il Suo amore e l’amare i fratelli come Lui ci ha amati. Occorre un impegno – ci sta ripetendo Papa Francesco – che richiami l’essenziale e che sia ben centrato sull’essenziale, cioè su Gesù Cristo. Nella terza domenica dell’Avvento di quest’anno, recandosi in visita ad una parrocchia romana, il Papa ci ha indicato come prepararci a vivere il Natale. Con un breve tratto di questo suo intervento concludo, domandando per me e per tutti voi, carissimi amici di Nel frammento, un buon Natale, sempre ben centrati sull’Essenziale: “Dunque, per avere questa gioia nella preparazione del Natale, primo, pregare: «Signore, che io viva questo Natale con la vera gioia». Non con la gioia del consumismo che ci porta al 24 dicembre tutti in ansia, perché «Ah, mi manca questo, mi manca quello…». No, questa non è la gioia di Dio. Pregare. Secondo: rendere grazie al Signore per le cose buone che ci ha dato. Terzo, pensare come posso andare agli altri, a quelli che hanno difficoltà, problemi – pensiamo agli ammalati, a tanti problemi – a portare un po’ di unzione, di pace, di gioia. Questa è la gioia del cristiano. D’accordo? Mancano appena 15 giorni, un po’ di meno: 13 giorni. In questi giorni, preghiamo. Ma non dimenticate: preghiamo chiedendo la gioia del Natale. Rendiamo grazie a Dio per tante cose che ci ha dato, prima di tutto la fede. Questa è una grazia grande. Terzo, pensiamo dove io posso andare a portare un po’ di sollievo, di pace a quelli che soffrono. Preghiera, rendimento di grazie e aiuto agli altri. E così arriveremo al Natale dell’Unto, del Cristo, unti di grazia, di preghiera, di azione di grazia e di aiuto agli altri. Che la Madonna ci accompagni in questa strada verso il Natale”.
III Congresso Mondiale dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità
22 novembre 2014
Discorso al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa
25 novembre 2014