NUMERO 1 / ANNO 2014
Trovando la perla preziosa…
Il volto che abbiamo scelto per la copertina di questo numero dice l’esperienza del “trovare la perla preziosa”, mostra l’impatto con una Presenza eccezionale che il cuore non tarda a riconoscere come quella da sempre anelata. Il resto – il vendere tutto ciò che si ha per comprare quella perla – è una semplice ed inevitabile conseguenza. Abbiamo voluto proprio quest’immagine di copertina con questo tratto del Vangelo, perché la sottolineatura che portano ci fosse di aiuto nel vivere la Quaresima di quest’anno. Infatti i gesti di rinuncia e di penitenza, che la Chiesa ci propone come cammino di mendicanza e di guarigione particolarmente in questo tempo, trovano tutta la loro ragionevolezza e convenienza nella certezza dell’Avvenimento di Cristo. Se non fosse per Lui, sarebbero ridotti ad una serie di norme da osservare e di comportamenti da tenere che non scaldano il cuore e non cambiano la vita. In queste settimane mi è accaduto di parlare con due ragazzini musulmani della loro rinuncia a mangiare la carne di maiale e del periodo di Ramadan. L’aiutarli a comprendere l’origine di un’indicazione della loro religione perché potessero seguirla e viverla meglio, ha aiutato me a riconoscere di più la grazia del dono che la Compagnia è stata ed è per me, avendomi sempre sostenuto a vivere tutto – anche il digiuno e l’astinenza - come qualcosa che c’entra con me, con il mio desiderio di essere felice, con l’Amore assoluto, gratuito e incondizionato con cui Dio mi ama. Sin dai primi passi in Compagnia, sono stata aiutata da Nicolino a non vivere mai solamente la rinuncia al cibo come un gesto farisaico e moralista, ma ad offrire a Gesù il sacrificio di rinunciare a qualcosa a cui sono particolarmente attaccata e che faccio fatica a lasciare, perché possa guarire ed essere pian piano sempre più libera dall’attaccamento alla mia misura, lasciando invece che entri nella mia vita la misura di Cristo. Sono stata sempre accompagnata a guardare tutta la fragilità che emerge in me, ritrovandomi spesso a tradire o comunque a fare molta fatica nel vivere la Quaresima, riconoscendo così di più il mio bisogno di essere salvata, il mio bisogno di Cristo. A tema della Quaresima non sta mai la rinuncia in sé e per sé, ma sempre l’Amore, il sacrificio dell’Amore, come ci testimonia anche l’immagine del martirio di san Pietro che troviamo al centro di questo numero. “Quell’immagine infatti – scrive Nicolino – non è segnata dalla crudeltà ma dall’amore, dall’amore di Pietro per il suo Amore, per l’Amore della sua vita, per il quale aveva lasciato tutto: è segnata dall’amore a Gesù” (Nicolino Pompei, Chi perderà la propria vita per me la troverà). È l’aver trovato ciò che corrisponde, in ogni istante, all’infinita fame e sete del cuore che ragionevolmente e necessariamente muove a lasciare per seguire. Il discepolo che abbiamo voluto in questa copertina – con quell’espressione del volto e quel suo non poter più stare fermo sulla sedia – ci ricorda che nel Cristianesimo all’origine e al fondo di tutto c’è sempre l’esperienza di una corrispondenza inaudita per cui è normale lasciare tutto per quella perla preziosa, lasciare tutto per seguire Gesù. Ed è quell’esperienza di corrispondenza che deve animare anche tutta la Quaresima - tempo di grazia particolare, tempo di conversione e di guarigione - perché il nostro cammino sia un continuo ritornare a Cristo e restare attaccati a Lui. C’è una preghiera che la Chiesa ci propone dopo la Comunione che nelle scorse settimane mi ha molto colpito e con cui desidero concludere augurandovi una buona Quaresima: “Il dono ricevuto ci prepari a riceverlo ancora”.
LA COMPAGNIA A BRESCIA PER L’ORDINAZIONE EPISCOPALE DI S. E. MONS. BRESCIANI
Abbiamo incontrato per la prima volta Mons. Carlo Bresciani il giorno della Sua ordinazione episcopale, avvenuta a Brescia l’11 gennaio. La settimana successiva, domenica 19 gennaio, l’abbiamo poi atteso a San Benedetto del Tronto dove ha iniziato il Suo ministero episcopale. Entrambi questi momenti sono stati occasioni di grande grazia e di inevitabile festa, di cui desideriamo fare memoria attraverso alcune foto e testimonianze.