Quando Nicolino insieme ad alcuni propose il pellegrinaggio verso padre Pio a San Giovanni Rotondo ne fui molto felice. Non sono particolarmente devota di padre Pio e di lui non mi affascinano particolarmente le sue stigmate e tutti quei doni che aveva. Di lui mi colpisce la sua grande fede, la sua totale dedizione a Cristo e alla Chiesa, l’amore a Gesù e alle creature, all’uomo nella sua totalità, la sua obbedienza a Cristo nel segno della Chiesa, nel segno dei suoi confratelli, dei suoi superiori. Mi colpisce il sacrificio che non mancò mai nella sua vita, di cui le stigmate e tutti gli altri doni che aveva, non sono altro che segno di quell’amore, di quella preferenza, di quel poggiar tutta la vita su Cristo Nostro Signore. Mi colpisce il suo temperamento, il suo essere a volte così burbero e severo per risvegliare alla fede tutti coloro che l’avvicinano. Mi colpisce l’uomo totalmente immedesimato con Gesù fin dentro una carne crocifissa, e crocifissa per amore. Mi colpisce la sua umanità come segno dell’umanità redenta, come segno del totalmente Altro.