Quando il nostro umano è lasciato emergere secondo la sua vera natura, non lo lasciamo ridurre dalla nostra supponenza, incancrenire dall’abitudine o dall’astrattezza con cui spesso lo trattiamo e permettiamo alla presenza di Cristo di entrare come avvenimento nella nostra vita, non possiamo che vivere la medesima esperienza di ardore del cuore e di esaltazione di tutto noi stessi. Ognuno di noi lo sa bene, perché ognuno di noi ne ha fatto almeno una iniziale esperienza, solo per il fatto di stare qui e di aderire alla nostra compagnia. Il nostro cuore è fatto solo per anelare e incontrare Gesù, per essere corrisposto, commosso e arso permanentemente dalla Sua presenza e dal Suo amore. La nostra compagnia, il nostro cammino e la nostra amicizia ci sono solo perché ognuno di noi possa vivere la medesima esperienza dei discepoli, possa continuare ad incontrarlo e a sentirlo parlare adesso. Siamo stati chiamati insieme in questo cammino e ad essere amici solo per questa tensione e testimonianza vicendevole. Una tensione e una testimonianza che devono essere radicate nella certezza che la Sua presenza è sempre pronta a riprenderci in qualsiasi momento e a rimetterci in cammino con Lui. E quello che fino ad oggi in noi è stata resistenza, riduzione, rifiuto, non solo non sarà mai capace di distruggere quell’amore infinito di Dio che Gesù ha rivelato e ha guadagnato irrevocabilmente per ciascuno di noi nella Sua passione e morte, ma non potrà mai impedirci ora - come in qualsiasi momento o condizione - di spalancargli tutta la vita, di lasciarlo entrare nuovamente per lasciarci cambiare, guarire e risorgere; per riprendere a camminare con Lui nelle vie della nostra esistenza, arsi dal desiderio di poterlo testimoniare ad ogni uomo. Perché quando la vita incontra l’amato del suo cuore, incontra la presenza per cui è fatta e che la corrisponde pienamente, vive un’esperienza di tale commozione che non può che scattare, muoversi, mobilitarsi per andare a dirlo a tutti. È arsa dal desiderio di dirlo a tutti.
(Nicolino Pompei, Ma di' soltanto una parola e io sarò salvato)
Domenica 29 Ottobre 2017
Mai un uomo ha parlato così… e non abbiamo mai visto nulla di simile
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA don Gianni Croci
VEGLIA EUCARISTICA
Martedì 31 Ottobre 2017
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA Mons. Romualdo Scarponi
SE TU NON FOSSI QUI
Mercoledì 01 Novembre 2017
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA S. E. R. Mons. Giancarlo Vecerrica
Venerdì 03 Novembre 2017
INCONTRO CON Lucio Brunelli
Sabato 04 Novembre 2017
INCONTRO – TESTIMONIANZA CON: Felice Achilli
Un popolo in festa
Domenica 05 Novembre 2017
SANTA MESSA PRESIEDUTA DA don Armando Moriconi
BENEDETTO XVI E FRANCESCO L’unità della Chiesa nella varietà dei carismi
Una Presenza eccezionale
Non abbiamo mai visto nulla di simile
Il percorso conduce il visitatore a porsi di fronte all’esperienza dell’impatto e del rapporto con Gesù attraverso alcuni dei Suoi più importanti incontri, gesti e insegnamenti. Le immagini e i testi che formano la mostra accompagnano a rigustare l’eccezionalità della Sua presenza che comunica e dimostra un’umanità mai vista, un’autorevolezza, una padronanza delle cose, della natura, della realtà, una familiarità e una comprensione dell’umano e del cuore, una compassione e una bontà… da suscitare nel cuore di ciascuno quell’inevitabile affermazione che più volte ritroviamo nel Vangelo: “Mai un uomo ha parlato così… E non abbiamo mai visto nulla di simile”.
Una vita per la bellezza
Gaudí e la Sagrada Familia
“In realtà la bellezza è la grande necessità dell’uomo” – sono le parole di Benedetto XVI in occasione della consacrazione della Sagrada Familia avvenuta nel 2010 a Barcellona. A questa necessità che abita il cuore dell’uomo, Antoni Gaudí ha risposto con forme visibili in pietra. Non a caso, alla morte del maestro, la chiesa era completata nella sola Facciata della Natività perché “la sua bellezza renda impossibile abbandonare i lavori”. Da qui il percorso della mostra si dispiega attraversando le tappe fondamentali della vita dell’architetto catalano, dettagliando gli aspetti più affascinanti e innovativi del tempio, con un particolare sguardo alla Facciata della Natività.
Le apparizioni di Fatima
Il centenario e la canonizzazione dei pastorelli
Cento anni fa, in un piccolo paese della Cova Da Iria in Portogallo, appariva la Vergine Maria a tre pastorelli del luogo. Abbiamo una Madre, “una signora tanto bella” – commentavano tra di loro i tre veggenti ritornando verso casa da quel primo incontro del 13 maggio 1917. Nel mezzo della Prima Guerra Mondiale che stava devastando l’Europa, la Madonna sceglie tre piccoli pastori per ricordare al mondo intero l’inferno di una vita lontana da Dio e mostrare la via della pace e della felicità. Nel centenario delle apparizioni di Fatima, Papa Francesco ha canonizzato Francesco e Giacinta Marto che, con la loro cugina Lucia, sono stati testimoni della misericordia di Dio e della tenerezza della Vergine Maria.
Don Bosco è qui
La sua storia diventa oggi la nostra storia
San Giovanni Bosco è stato un padre per tanti ragazzi del suo tempo. Ha accolto come figli bambini lasciati a vivere sulla strada da famiglie povere o madri sole, orfani e giovani già dediti alla delinquenza e alla depravazione. Ha costruito e animato luoghi dove offrire amore, umanità, educazione, istruzione e formazione al lavoro a questi ragazzi che così hanno imparato a vivere, a diventare uomini e donne felici, maturi, capaci di camminare nella strada della vita. La mostra propone la storia di Don Bosco, facendoci incontrare nella sua opera, oggi diffusa in tutto il mondo, l’intelligenza e la creatività suscitate in lui dall’amore a Cristo